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7.300 GIOVANI VENETI IN FUGA ALL’ESTERO.
DA VICENZA UN PIANO PER IL FUTURO DELLA REGIONE.
28.07.2025
I dati diffusi dalla Fondazione Nord Est sono un segnale preoccupante: nel solo 2024, oltre 7.300 giovani under 35 hanno lasciato il Veneto per trasferirsi all’estero, segnando un nuovo record negativo. Dal 2011 ad oggi, il nostro territorio ha perso più di 55.000 ragazzi e ragazze, in gran parte laureati. È una fuga di energie, di competenze, di futuro. E dobbiamo avere il coraggio di dirlo chiaramente: così non si può andare avanti.
La provincia di Vicenza è tra le più colpite, con 1.430 giovani partiti nel 2024. E questo nonostante il nostro territorio sia da sempre un punto di forza dell’economia veneta: siamo una delle prime tre province italiane per valore delle esportazioni, con un tessuto produttivo ricco, variegato, frutto di un modello imprenditoriale che ha pochi rivali nel Paese. Ma oggi, questo non basta più a trattenere i nostri giovani. Ed è qui che dobbiamo intervenire con decisione.
Occorre mettere in campo un piano forte, ambizioso, che parta da Vicenza ma parli a tutto il Veneto. Bisogna abbattere gli ostacoli burocratici che scoraggiano chi vuole aprire un’impresa, investire, creare lavoro. Bisogna aiutare i giovani a costruirsi una vita dignitosa, a cominciare dalla possibilità di accedere alla prima casa, oggi spesso irraggiungibile per troppi giovani. E dobbiamo dare respiro alle imprese giovanili, sostenendole con misure fiscali mirate e percorsi di inserimento nel mondo del lavoro che siano realmente efficaci, non solo sulla carta.
Il futuro del Veneto si gioca adesso. E non si costruisce solo con i numeri, ma con le scelte politiche. Servono serietà, concretezza, e soprattutto visione. Da Vicenza, capitale del lavoro e dell’impresa, può partire una nuova stagione di opportunità per le nuove generazioni. Dobbiamo renderla possibile.
La provincia di Vicenza è tra le più colpite, con 1.430 giovani partiti nel 2024. E questo nonostante il nostro territorio sia da sempre un punto di forza dell’economia veneta: siamo una delle prime tre province italiane per valore delle esportazioni, con un tessuto produttivo ricco, variegato, frutto di un modello imprenditoriale che ha pochi rivali nel Paese. Ma oggi, questo non basta più a trattenere i nostri giovani. Ed è qui che dobbiamo intervenire con decisione.
Occorre mettere in campo un piano forte, ambizioso, che parta da Vicenza ma parli a tutto il Veneto. Bisogna abbattere gli ostacoli burocratici che scoraggiano chi vuole aprire un’impresa, investire, creare lavoro. Bisogna aiutare i giovani a costruirsi una vita dignitosa, a cominciare dalla possibilità di accedere alla prima casa, oggi spesso irraggiungibile per troppi giovani. E dobbiamo dare respiro alle imprese giovanili, sostenendole con misure fiscali mirate e percorsi di inserimento nel mondo del lavoro che siano realmente efficaci, non solo sulla carta.
Il futuro del Veneto si gioca adesso. E non si costruisce solo con i numeri, ma con le scelte politiche. Servono serietà, concretezza, e soprattutto visione. Da Vicenza, capitale del lavoro e dell’impresa, può partire una nuova stagione di opportunità per le nuove generazioni. Dobbiamo renderla possibile.
