
È importante che si sia evitata una guerra commerciale con gli Stati Uniti. L’intesa raggiunta tra UE e USA rappresenta un primo passo positivo, che ha scongiurato l’imposizione di dazi insostenibili per le imprese italiane ed europee. Ma non basta: ora bisogna continuare a trattare con determinazione per raggiungere un’intesa di lungo periodo che porti a dazi zero o quanto meno a una soglia naturale. Perché ogni barriera commerciale colpisce proprio chi, come il Veneto e Vicenza, esporta valore, know-how, e crea occupazione e futuro.
In questi mesi, girando il territorio e incontrando imprenditori e lavoratori, abbiamo ascoltato una richiesta forte e chiara: servono strumenti concreti per migliorare l’accesso al credito, oggi troppo spesso penalizzante per le micro, piccole e medie imprese. Se non si interviene, rischiamo di soffocare proprio quelle realtà che tengono in piedi l’economia veneta.
Si tratta di una decisione che, pur nel rispetto delle prerogative costituzionali, solleva legittime perplessità anche sul piano istituzionale: solo poche settimane fa, milioni di cittadini si sono espressi nel referendum rigettando proprio l’abrogazione di quella norma. È dunque ancora più necessario, oggi, rimettere al centro il principio di equilibrio tra le tutele dei lavoratori e la sostenibilità per le imprese.
Esprimo il mio pieno sostegno alla proposta di legge regionale n. 313/2025, che introduce nuove modalità di gestione e identificazione dei richiami vivi impiegati nella caccia da appostamento. Un intervento di buonsenso, pensato per semplificare le procedure, mantenendo la tracciabilità degli esemplari grazie a contrassegni inamovibili e a un sistema di autocertificazione che responsabilizza gli utilizzatori. Una soluzione che garantisce maggiore trasparenza, fornendo strumenti operativi chiari sia per i cacciatori che per gli organi di controllo.
Quello che sta accadendo nel quartiere di Sant’Andrea è grave e non più tollerabile.
Residenti e commercianti sono esasperati da bivacchi, sporcizia, escrementi e comportamenti incivili che mettono a rischio il decoro e la sicurezza della zona. Davanti a tutto questo, l’amministrazione comunale di centrosinistra resta immobile o interviene con provvedimenti estemporanei, senza visione e senza coraggio.
Il Veneto è già un polo di eccellenza nazionale nella formazione tecnica, grazie ai percorsi degli ITS e degli istituti tecnici. Ma serve fare un ulteriore salto di qualità, rafforzando il collegamento tra scuola e impresa, e accompagnando i giovani verso percorsi professionali che non solo offrono occupazione stabile, ma garantiscono anche dignità e soddisfazione personale.
