
DIFENDERE L’EXPORT VENETO E RIVEDERE IL GREEN DEAL. L’ITALIA GUIDI IL NEGOZIATO CON GLI USA.
Il Veneto è tra le regioni più esposte: solo la provincia di Vicenza, nel primo trimestre 2025, ha esportato 617 milioni di euro di beni
Serve una linea chiara, pragmatica e coraggiosa: l’Italia non può restare a guardare mentre il nostro sistema produttivo rischia di essere colpito da dazi insostenibili e da un’Europa sempre più scollegata dalle esigenze delle imprese. Bene dunque la posizione del ministro Urso, che rilancia il dialogo con gli Stati Uniti ma chiede anche un deciso cambio di passo a Bruxelles: ora è il momento di agire, rivedendo un Green Deal industriale che sta penalizzando le nostre filiere più dinamiche e che rischia combinandosi agli eventuali dazi USA, di mettere in grave sofferenza il nostro tessuto produttivo.
Il Veneto è tra le regioni più esposte: secondo i dati Cgia, l’export verso gli Stati Uniti vale oggi oltre 7,2 miliardi di euro e rischia perdite superiori ai 4 miliardi. Solo la provincia di Vicenza, nel primo trimestre 2025, ha esportato 617 milioni di euro di beni, con comparti come meccanica, macchinari e oreficeria che rappresentano punte d’eccellenza, oggi sotto minaccia.
L’Italia deve avere un ruolo da protagonista nelle trattative commerciali. L’Europa deve capirlo: oggi abbiamo il rapporto politico più importante con l’amministrazione Trump, e dobbiamo metterlo a valore per ottenere risultati concreti per le nostre imprese. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo nella dialettica ostile e ideologica della sinistra nostrana ed europea, che rischia di trasformare una sfida negoziale in uno scontro ideologico che pagherebbero solo i nostri lavoratori.
Il nostro approccio dev’essere fermo ma costruttivo. Nessuno vuole rompere con gli Stati Uniti, partner storico e strategico ma serve scongiurare una scelta dannosa come quella dei dazi. Ed è giusto pretendere che l’Europa abbandoni logiche autopunitive, e che torni a tutelare davvero le sue economie reali: non può esserci transizione se non c’è prima sopravvivenza e crescita industriale.
Come rappresentante di un territorio a forte vocazione manifatturiera continuerò a farmi portavoce delle esigenze di chi lavora, esporta, innova e tiene in piedi la nostra economia, da Vicenza a tutto il Veneto, il messaggio è chiaro: le imprese vanno difese, supportate, ascoltate. Il Governo Meloni ha tracciato la strada giusta: ora serve compattezza nazionale e visione europea, con l’Italia finalmente protagonista.
