
LICENZIAMENTI: SENZA TETTO AI RISARCIMENTI SI METTE A RISCHIO LA SOPRAVVIVENZA DELLE PICCOLE IMPRESE.
Difendere il lavoro significa anche difendere chi lo genera.
Con la recente pronuncia della Corte Costituzionale che elimina il tetto di sei mensilità per i risarcimenti da licenziamento illegittimo nelle piccole imprese, si apre una fase di grande incertezza per il mondo produttivo, in particolare per il tessuto delle micro e piccole imprese che caratterizza profondamente il nostro territorio.
Il legislatore, nel distinguere tra grandi e piccole imprese, aveva riconosciuto una realtà evidente: la capacità di sostenere contenziosi e indennizzi non è la stessa per chi ha centinaia di dipendenti e per chi lotta ogni giorno per tenere aperta un’attività familiare. Rimuovere quel limite e aprire la strada a richieste risarcitorie fino a 36 mensilità rischia di tradursi, nei fatti, in una vera e propria condanna per molte imprese, soprattutto in regioni come il Veneto, dove la forza del sistema economico risiede nella diffusione capillare delle PMI.
Si tratta di una decisione che, pur nel rispetto delle prerogative costituzionali, solleva legittime perplessità anche sul piano istituzionale: solo poche settimane fa, milioni di cittadini si sono espressi nel referendum rigettando proprio l’abrogazione di quella norma. È dunque ancora più necessario, oggi, rimettere al centro il principio di equilibrio tra le tutele dei lavoratori e la sostenibilità per le imprese.
Difendere il lavoro significa anche difendere chi lo genera. E questo non può prescindere da una visione concreta, proporzionata e compatibile con la realtà economica delle nostre comunità produttive.
