
ACCESSO AL CREDITO, ALLARME PER LE PMI.
LA REGIONE DEVE DIFENDERE IL CUORE PRODUTTIVO DEL VENETO.
In questi mesi, girando il territorio e incontrando imprenditori e lavoratori, abbiamo ascoltato una richiesta forte e chiara: servono strumenti concreti per migliorare l’accesso al credito, oggi troppo spesso penalizzante per le micro, piccole e medie imprese. Se non si interviene, rischiamo di soffocare proprio quelle realtà che tengono in piedi l’economia veneta.
Secondo il report diffuso da Confartigianato Vicenza, in dodici anni i prestiti alle PMI vicentine si sono più che dimezzati (-57%), con una dinamica ancora più critica rispetto alla media regionale e nazionale. Il Veneto vive di imprese che producono valore, innovazione e occupazione. Realtà spesso familiari o radicate nel territorio, che competono sui mercati internazionali e formano capitale umano. Ma che oggi, nonostante solidità e visione, vengono frenate da un sistema del credito sempre meno accessibile e da tassi di interesse più elevati.
A marzo 2025, infatti, il tasso annuo effettivo applicato ai prestiti per le PMI ha raggiunto l’8,35%, contro il 5,33% riservato alle medio-grandi imprese. Un differenziale che si somma al crollo dei finanziamenti erogati, in alcuni casi superiore al -64% rispetto al 2013.
La Regione deve fare da mediatore tra il mondo bancario e quello produttivo, ascoltando le associazioni di categoria e promuovendo strumenti di garanzia e supporto. Dobbiamo difendere il nostro modello economico, fatto di PMI dinamiche, ambiziose, strategiche per il futuro del Veneto. Il credito deve tornare a essere un volano di sviluppo, non un ostacolo strutturale.
